Lavori 3.0

Negli ultimi venti anni il mondo del lavoro è cambiato in modo alquanto vorticoso, in virtù dell’avvento del digitale. Se da una parte, tutte le professione più richieste richiedono competenze digitali di base, dall’altra, grazie ai software e alla rete, sono nate nuove figure professionali. Collegate alla notevole esplosione dell’ITC.

agenzia digitale

Ancora prima di iniziare ad elencare le moltiplici attività “3.0”, sono qui a comunicarvi di aver aperto la mia prima web agency: Search Nebula, che ve ne pare?

Le professioni più richieste nel settore digitale sono molte, vediamole insieme.

Le nuove attività 3.0

Lo user experience director, fortemente specializzato, che si occupa di testare e gestire l’esperienza-utente in spazi virtuali e fisici complessi.

C’è poi il director of analytics e data analyst, che si occupa della lettura e l’analisi dei dati. Il web analyst, che interpreta i dati e fornisce analisi dettagliate sulle attività sul web.

Il big data architect, che gestisce l’analisi dell’architettura del sistema dei dati.

Per la parte strettamente software, le professioni più richieste sono lo chief technology officer, che seleziona le tecnologie da applicare al prodotto o al servizio offerto dall’impresa.

Lo sviluppatore mobile, che cura invece le applicazioni per i dispositivi mobili. Con riferimento ai social, spiccano, fra le professioni più richieste, il digital copywriter, l’equivalente del copy della tradizionale agenzia di pubblicità.

Il community manager, che segue, indirizza e coordina le comunità virtuali collegate ad un prodotto o un servizio.

Il digital Pr e il digital advertiser, che si occupano rispettivamente delle pubbliche relazioni e delle campagne di comunicazione sul web, come gli omologhi “analogici”.

Indispensabili, e sempre molto richiesti, gli specialist del Seo e della Sem, per garantire l’ottimizzazione del posizionamento sui motori di ricerca.

Certo è che conquistare queste professioni e intraprendere un percorso di studi in relazione a tali materie, non è per nulla semplice…anzi !!!
L’enorme ritardo della formazione italiana proprio in riferimento alle professioni più richieste, evidenzia che la formazione universitaria è organizzata su cicli di lavoro centenari mentre le professioni più richieste variano ogni dieci anni.

Infatti, in Italia, a differenza di altre nazioni, i giovani che si occupano del digitale in modalità professionale, sono ancora molto pochi.
Eppure le opportunità di lavoro, in Italia e all’estero, non mancano, soprattutto perché un numero sempre maggiore di aziende si sta rendendo conto dell’importanza di questo canale ed è alla ricerca di professionisti qualificati per poterlo sfruttare al meglio.

Non da meno è la possibilità di guadagno, sia quale lavoratore dipendente che come libero professionista.

Conclusioni

Insomma, un lavoro, per cosi dire niente male, in grado di elargire soddisfazioni personali, legate ad una crescita professionale dinamica e intraprendente, che può comunque essere svolto da ogni parte del mondo (anche durante una vacanza), basta un PC e una connessione alla rete web.